Cari anziani e fratelli,
questa è la prima volta che vi scrivo da quando sono stato eletto chairman del Consiglio, a maggio. Tra poco più di una settimana, dal 17 al 20 agosto, il Consiglio degli Anziani si riunirà e come potete vedere dal programma allegato saremo molto impegnati. Vi chiediamo di pregare per umiltà e sapienza sui membri del Consiglio mentre prendiamo decisioni sulle questioni che ci sono poste davanti.
Negli ultimi cinque mesi il nostro mondo è cambiato. Le misure adottate dal governo degli Stati Uniti per combattere la pandemia COVID-19 hanno suscitato grande agitazione. Molti cittadini sono preoccupati per la possibilità che siano state violate libertà e diritti individuali. Ci sono anche forti tensioni raziali e grande agitazione civile tra alcuni gruppi che stanno addirittura insistendo che vengano chiusi i dipartimenti di polizia. Di sicuro, ciò che ormai dovrebbe essere ovvio è che il governo può esercitare un potere illimitato sul proprio popolo quando lo desidera. Dovrebbe essere anche evidente che in realtà non abbiamo così tante libertà come forse credevamo di avere.
Tuttavia, è importante non lasciarci coinvolgere troppo emotivamente o farci prendere dall’agitazione che ci circonda. Dobbiamo resistere alla tentazione di permettere alla rabbia di alimentare le nostre emozioni spingendoci ad agire in un modo non convenevole per la casa di Dio. Voglio incoraggiarvi a rileggere la lettera dell’apostolo Paolo alla chiesa in Efeso. Le parole dell’apostolo sono tanto potenti ancora oggi quanto lo erano allora! “Io dunque, il prigioniero per il Signore, vi esorto a camminare nel modo degno della vocazione a cui siete stati chiamati, con ogni umiltà e mansuetudine, con pazienza, sopportandovi gli uni gli altri nell’amore, studiandovi di conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace” (Efesini 4:1-3, enfasi aggiunta).
Alla fine dello stesso capitolo l’apostolo Paolo continua dicendo: “Nessuna parola malvagia esca dalla vostra bocca, ma se ne avete una buona per l’edificazione, secondo il bisogno, ditela affinché conferisca grazia a quelli che ascoltano. E non contristate lo Spirito Santo di Dio, col quale siete stati sigillati per il giorno della redenzione. Sia rimossa da voi ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto e maldicenza con ogni malizia. Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo” (Efesini 4:29-32).
Se non siamo diligenti su questi aspetti potremmo finire col portare le nostre emozioni e frustrazioni ai servizi del Sabato del Signore e causare inavvertitamente conflitti. Dobbiamo onorare il giorno del Sabato ricordandoci che è il nostro santuario lontani da tutto ciò che sta accadendo nel mondo.
L’autore del libro di Ebrei scrive: “E consideriamo gli uni gli altri, per incitarci ad amore e a buone opere, non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno” (Ebrei 10:24-25). Vedete l’approssimarsi del Giorno? Gli eventi degli ultimi mesi dovrebbero essere un chiaro segnale che non manca molto. Dovremmo impegnarci al massimo per tornare a svolgere i servizi del Sabato in presenza non appena possibile. Dobbiamo tornare ad “assembrarci” con il proposito di incoraggiarci a vicenda.
Nel capitolo 24 di Matteo, quando i discepoli chiesero a Gesù un segno del Suo ritorno e del tempo della fine, dubito che ricevettero la risposta che si aspettavano. Gesù disse che ci sarebbero stati seduzione, guerre, rumori di guerre, carestie, pestilenze e terremoti. Disse anche che i Suoi discepoli avrebbero affrontato tribolazione e la morte! Tuttavia, disse anche: “ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mattero 24:13).
Sì, stiamo vivendo in tempi preoccupanti, ma sappiamo che “il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” (Efesini 6:12). Anche in mezzo a tutto ciò che sta accadendo, siamo benedetti dal fatto che comprendiamo in che direzione stiamo andando. La maggior parte delle persone oggi non sa quello che sappiamo noi.
Ormai non si torna più indietro. Dobbiamo perseverare. In tutti noi c’è una certa letargia, una certa abitudine a procrastinare, a rimandare a domani cose che dovremmo fare oggi. Togliamo la polvere dalle nostre Bibbie, rimbocchiamoci le maniche e mettiamoci al lavoro per portare avanti l’opera di nostro Padre! Gesù fu chiaro quando disse: “Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato, mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare” (Giovanni 9:4). Non sappiamo quanta luce del giorno è rimasta perché si possa predicare le verità di Dio con franchezza.
Vi chiedo di pregare ogni giorno per l’amministrazione, il Consiglio degli Anziani, il ministero e tutti i fratelli. I tempi che stiamo vivendo possono fortemente appesantire il cuore e la mente di tutti noi, ma Dio il Padre e Gesù Cristo ci aiuteranno a superare tutto. “Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù” (Filippesi 4:6-7).
Servendo Cristo,
Len Martin